Ergonomia e Progetto

le corbusier

Ergonomia e progetto sono esattamente la stessa cosa o, meglio, sono le due facce dello stesso processo. Se è vero, come è vero, che l’ergonomia è la regola con cui le energie si distribuiscono, interagiscono e vengono usate, noi, quando progettiamo, non facciamo altro che coordinare tutte le energie tecniche, estetiche, funzionali, storiche, culturali e ci comportiamo, quindi, in qualche modo da ergonomi. Mi meraviglia molto che in alcune facoltà di Architettura, si debba ancora lottare per sostenere la causa della funzione rispetto alla forma: non esiste scissione tra le due valenze.

Architettura e Design vogliono dire soprattutto rispetto per la persona che ne fruisce. Persona con dimensioni, movimenti, azioni e ritmi propri, che ha precisi rapporti con se stessa, con gli altri, con le cose. E le cose non esauriscono la loro vita  nel rapporto strettamente funzionale con le persone, ma devono, chiaramente, avere le capacità di denotare la loro funzione e di connotarne, attraverso precisi simbolismi, la validità.

Non è quindi possibile parlare di ergonomia intesa come rapporto, anche dimensionale, tra le cose e le persone senza introdurre il valore di architettura e di design e, quindi, il significato di progettazione.

La progettazione non è altro che la trasposizione tecnico/grafica/spaziale/operativa dell’oggetto (oggetto d’uso, edificio, piazza, città) ed è quindi sintesi di logiche, intuizioni, energie.

Al di là delle “birichinate architettoniche” e delle follie del design inventate da alcuni colleghi, un corretto rapporto forma/funzione non deve meravigliare dato che si tratta di un valore minimale, assoluto e non di un evento straordinario.

 

Studio Arch. Alessandro Lenarda – p.iva 02067820569